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Amantea – Beni Architettonici il Collegio dei Gesuiti - sec. XVI |
Amantea - Il Collegio dei Gesuiti - sec. XVI
Il Collegio dei Gesuiti di Amantea fu edificato a partire dal 1620 e fu completato nel 1710. Ciò avvenne grazie al cospicuo lascito del medico amanteano Fulvio Verdiano.
L’epoca era attraversata da un diffuso malcostume; la Chiesa delegò l'opera di correzione ai Gesuiti e la Compagnia di Gesù s’insediò per contribuire ad una evoluzione socio-culturale.
I gesuiti abbandonarono Amantea 1648 per carenze economiche ritornando nel 1652; nel 1663 l'architetto padre Carlo Quercia progettò la chiesa di Sant'Elia, costruita parallelamente al Collegio. La presenza in città dei Gesuiti si protrasse fino alla loro soppressione che avvenne nel 1767. continua dopo le foto
Il complesso monastico si avviò ad un inesorabile declino divenendo prima luogo d’accoglienza di poveri e successivamente struttura carceraria da metà ‘800 fino agli anni ’60 del ‘900. Per oltre mezzo secolo è versato in condizioni di abbandono.
Nel 2010 è stato attivato un finanziamento comunitario per salvaguardarne la struttura ormai pericolante (vedi pagina del progetto). In una prima fase dei lavori si è provveduto allo svuotamento di quanto nei locali era stato accumulato. Al momento l’edificio risulta essere totalmente avvolta da impalcatura metallica che ne garantisce la stabilità in attesa di ulteriori finanziamenti per il completo recupero finalizzato ad una accettabile fruizione.
Il convento può essere visionato esternamente dal ponte metallico sul torrente Catocastro; si può arrivare fino all’ingresso salendo dalla scalinata di fronte al palazzo delle Clarisse.
Antonio Cima 29-08-2013
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