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Le fidapine di Amantea in visita a Roccella Jonica Un incontro culturale tra le associazioni Fidapa delle due brillanti località turistiche calabresi |
Inter Club FIDAPA Roccella Jonica – Amantea
Roccella Jonica, domenica, 22 maggio 2016
Quando la voglia di rivedersi è reale, e non dettata dal protocollo o da uno sterile scambio di vuote cortesie, allora diventa davvero importante e pregna di contenuti la sempre valida espressione:<<Io, c'ero!>>.
Un incontro, all'inizio del tutto occasionale, è diventato davvero uno scambio ed un arricchimento non solo culturale, ma soprattutto umano.
Domenica mattina, 22 maggio u.s., con il mio gruppo di Fidapine della Sezione di Amantea, siamo partite presto, alle 10 ci aspettavano le socie della Sezione FIDAPA di Roccella Jonica e di altri Clubs della Locride: dal mar Tirreno al mar Jonio, oltrepassando le Serre, nello splendore della Magna Graecia.
Un viaggio organizzato soprattutto per la voglia di conoscere nuove realtà, nuovi luoghi, nuovi mondi, antiche terre, con un solo denominatore comune:l'Amicizia.
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Forse è perchè siamo un popolo divenuto pigro che noi calabresi abbiamo trascurato quella voglia di transumanza culturale che ci aveva sempre contraddistinto nei secoli passati, ma quando riusciamo a vincere questi blocchi e queste apatie, che sono soprattutto mentali, allora riusciamo davvero ad assaporare con competenza la pietanza che ci viene offerta e proposta riconquistando il ruolo di eccellenti ospiti e buongustai.
La giornata si presentava ancora più sorridente ed allegra di noi, e di noi si era impossessato quello spirito quasi goliardico che lasciava ben sperare sull'esito della giornata.
Si viaggiava, ora, verso le terre del Sole, ci attendevano le Serre Calabresi e l'Alta Locride:
<<Qui, dove la prima luce del sole
bacia il mare e la terra,
tutto risplende di vita.
Nulla si arresta.
Tutto continua..........
e la fiamma della Storia arde ancora>>.
Sapevamo di fare un viaggio tra popolazioni un tempo alleate con la nostra Temesa; d'incontrare i posteri del locride Eutimo, eroe ed atleta plurivincitore di tantissime olimpiadi, ma soprattutto difensore e liberatore di Temesa dal demone di Alibante che tanto terrore seminava nella città tirrenica; di viaggiare nella terra di Nosside per riassaporare gli epigrammi più belli della poesia del tempo, dedicati a chi passava da quei luoghi. D'incontrare ancora, tra le testimonianze di pietra, la vera essenza della nostra meridionalità:
<<Un arancio
il tuo cuore,
succo d'aurora.
Calabria,
rosa nel bicchiere.>>
(F. Costabile).
Puntuali all'arrivo e puntuale, nelle vesti di Padrona di Casa,Caterina Zappia, la Presidente della Sezione di Roccella Jonica, inghirlandata dalle fidapine di quelle Terre.
La ginestra si rovesciava in ogni angolo come cascate giallognole d'acqua di fonte che incorniciava, con sincera accoglienza, i sorrisi che ognuna di noi riceveva a viso aperto.
La bellezza di quei luoghi ci rapì completamente e nei nostri sguardi, che s'incrociavano con chiara complicità, potevamo leggere:<<Quant'è bella la nostra Calabria!>>. E queste sensazioni si rileggevano ad ogni fermata di quella semplice visita guidata agli angoli più suggestivi di Roccella Jonica:Convento dei Minimi, Chiesa di San Vittorio, Colonne monolitiche Egizie, Palazzo Carafa, Museo Carafa, Torre di Pizzofalcone,Chiesa di San Giuseppe, Santuario Madonna delle Grazie.
Tutto, per quelle vie, sembrava preparato ad accoglierci o che aspettassero, consapevoli, il nostro passaggio,preparati da un cerimoniere occulto, ma come il profumo inebriante dei limoni che civettuoli adornavano il tavolo dei Conferenzieri.
Dentro e fuori, a Roccella Jonica, si assaporava ancora il gusto della bella amicizia. Siamo state davvero bene,amiche fidapine; abbiamo trascorso una giornata in cui la spontaneità, la cultura autentica, la signorilità innata, non hanno avuto bisogno di un rigido protocollo né di cali di attenzione per ciò che si stava condividendo.
Il sentimento dell'amicizia non ha bisogno, come abbiamo potuto constatare a Roccella Jonica, di grandi apparati burocratici, ma di una semplice apertura d'animo verso gli altri, verso l'esterno, verso quella gente che pur non chiedendola, attende con pudore, una mano tesa e sincera.
Noi cercheremo, amiche e sodali della Presidente Caterina Zappia, di potervi ospitare nella nostra altrettanto terra del Sole, per offrirvi giare d'acqua del nostro Tirreno e serti d'alloro per incoronare, assieme a voi, la voglia di percorrere, con amicizia, i sentieri della conoscenza. E saremo qui,a braccia aperte, ad attendervi, non per ricambiare le vostre gentilezze (sarebbe davvero difficile farlo), ma per convivere il desiderio antico dell'accoglienza (grande patrimonio dei nostri Padri) e reitare in coro:
<<O straniero, se tu navighi a Mitilene dai bei cori per infiammarti al fiore delle grazie di Saffo, di' che anch'io fui cara alle Muse, e che la terra di Locri m'ha dato i natali. Sappi ch'ebbi nome Nosside, va'.
Fidapa Amantea 25-05-2016